L’Attività Fisica Migliora il Rendimento Scolastico

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Il concetto di Promozione della Salute viene definita, dall’OMS (1986) come un “processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla”. Nel dettaglio, secondo il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca “è un processo sociale e politico globale che non comprende solo azioni volte a rafforzare le abilità e le capacità dei singoli individui, ma include anche percorsi finalizzati a modificare le condizioni sociali, ambientali ed economiche, in modo da attenuare il loro impatto sulla salute del singolo e della collettività. Rappresenta l’insieme delle attività intraprese per migliorare e/o salvaguardare la salute di tutti nella comunità e richiede, pertanto, la partecipazione di molteplici attori e diverse istituzioni, a partire dalla scuola quale setting specifico.

L’attività fisica è da sempre uno strumento di promozione della salute, con dei riscontri positivi sullo sviluppo cognitivo, motorio e sociale dei ragazzi. Inoltre, un buon livello di attività fisica nel corso dell’età evolutiva determina l’adozione di uno stile di vita salutare da adulti. I benefici dell’attività fisica per i giovani riguardano una serie di aspetti collegati alla promozione della salute, alla promozione dell’apprendimento motorio, al miglioramento di capacità fisiche, come forza muscolare, resistenza, flessibilità, e allo sviluppo di abilità motorie, con miglioramenti dell’autostima e dell’interazione sociale. (Jones R., Riethmuller A., Hesketh K., Trezise J., Batterham M., 2011). Alcuni autori si sono soffermati sulla una relazione positiva tra attività fisica risultati accademici. Nonostante alcuni studi abbiano riportato piccole associazioni negative, la maggior parte dei risultati hanno indicato un effetto positivamente significativo dell’attività fisica sul rendimento e sui processi cognitivi degli studenti, soprattutto per quanto riguarda l’esercizio aerobico (Fedewa A.L., Ahn S., 2011; Howie, E.K., Pate, R.R., 2012). In particolare lo studio di Donnelly et al. (2011) su un gruppo randomizzato di studenti americani, sottoposti al progetto Physical Activity Across the Curriculum (PAAC), ha dimostrato che effettuare lezioni di educazione fisica scolastica ad intensità moderata porti un aumento del 6% del rendimento scolastico, con un BMI ridotto per chi effettuava 150 minuti di attività fisica scolastica a settimana.

Fig.1 – Fattori associati al miglioramento del successo scolastico [Donnelly et al., 2011]

In uno studio di Pesce et al. (2009) gli studenti di undici e dodici anni che partecipano alle lezioni di educazione fisica, compreso fitness e giochi di squadra, sono stati confrontati con gli studenti che contemporaneamente, sono rimasti seduti. Tra i bambini attivo, 13 di essi hanno dimostrato di avere di una percentuale maggiore di uso del vocabolario e su attività di memoria rispetto agli studenti sedentari. Questi risultati suggeriscono che partecipare alle lezioni di educazione fisica le lezioni possono facilitare l’immediato uso di vocaboli e della memoria.

Kim et al. (2012) ha studiato la relazione tra numero di ore di educazione fisica e rendimento scolastico negli studenti adolescenti. Dallo studio si è evinto che coloro che eseguivano tre o più ore di educazione fisica settimanali, avevano avuto un maggior rendimento scolastico di chi ne eseguiva meno. Uno studio più recente di Resaland et al. (2016) ha analizzato gli effetti dell’educazione fisica sul rendimento scolastico in 1129 bambini norvegesi di 10 anni. Il protocollo eseguito era composto da 90minuti di attività fisica a scuola, 10min di attività fisica a casa e 5min di attività fisica durante l’intervallo. Esso è stato eseguito per tutto l’anno scolastico, da novembre a giugno. Il protocollo non ha riscontrato risultati significativi, ma ha fatto ipotizzare nei ricercatori una stimolazione maggiore nell’apprendimento.

Tuttavia un altro fattore da considerare nel rapporto attività fisica/successo scolastico, potrebbe essere l’ora scolastica in cui si effettua educazione fisica. Per questo motivo Travlos (2011) ha valutato gli effetti di un’intensa lezione di educazione fisica (PE) sulle prestazioni cognitive degli studenti durante le diverse ore del programma giornaliero. Sono stai selezionati 48 studenti di età compresa tra 13 e 15 anni ed è stata impiegata una corsa aerobica a intervalli per aumentare l’attività fisica durante quattro lezioni di educazione fisica in momenti diversi durante la giornata sclastica. Dieci minuti dopo la fine dell’esercizio, gli studenti hanno svolto un compito di matematica di 2 minuti. I risultati indicavano che l’intensità dell’attività fisica influiva sulla velocità di calcolo e sull’accuratezza dei semplici problemi di addizione. Le prestazioni degli studenti che hanno frequentato la prima, la terza e la quinta ora delle lezioni quotidiane sono state aumentate, mentre è stata ridotta la prestazione degli studenti che hanno frequentato la lezione della sesta ora. Sembra che le intense lezioni di educazione fisica abbiano effetti benefici sulle prestazioni cognitive dei giovani. In conclusione secondo lo studio gli studenti dovrebbero iniziare la giornata con attività fisica ad alta intensità per preparare il terreno per una maggiore prestazione cognitiva durante il giorno.

Recentemente De Greeff et al. (2017) ha fornito una revisione sistematica degli studi sugli gli effetti dell’attività fisica sulle funzioni esecutive, attenzione e rendimento scolastico nei bambini preadolescenti (6-12 anni). Analizzando diversi tipologie di attività fisica (attività fisica singola o programmazione longitudinale) e la durata si è concluso che nella fascia d’età analizzata:

– Singole lezioni di attività fisica possono essere una strategia di successo per stimolare l’attenzione, ma non le funzioni esecutive o il rendimento scolastico;

– Programmi di attività fisica longitudinali stimolano maggiormente le funzioni esecutive e il rendimento accademico rispetto a un singolo incontro;

– I programmi di intervento per diverse settimane che includono attività fisiche con difficoltà cognitive sembrano essere più efficaci;

Lo studio più recente a riguardo è di Dapp e Roebers (2019), che si sofferma sulla correlazione tra attività fisica e risultati matematici nei bambini e negli adolescenti. Qui si afferma che esse sono positivamente connesse se l’attività fisica è implementata in un contesto strutturato e perseguito per almeno due ore settimanali, migliorando così il concetto di sé matematico e il rendimento scolastico.

Articolo a cura della Dott.ssa Martina Di Nunno

Laureata in Scienze delle Attività Motorie e Sportive

Laureata Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate

BIBLIOGRAFIA

Dapp L., Roebers C. (2019), The Mediating Role of Self-Concept between Sports-Related Physical Activity and Mathematical Achievement in Fourth Graders, International Journal of Environmental Research of Public Health

de Greeff J., Roel J. Bosker R.J., Oosterlaand J., Visscher C. (2017), Effects of physical activity on executive functions, attention and academic performance in preadolescent children: a meta-analysis, Journal of Science and Medicine in Sport

Donnelly J.E., Lambourne K. (2011), Classroom-based physical activity, cognition, and academic achievement, Preventive medicine

Fedewa A. L., Ahn S. (2011), The effects of physical activity and physical fitness on children’s achievement and cognitive outcomes: a meta-analysis, Research Q Exercise Sport

Howie, E.K., Pate, R.R., (2012), Physical Activity and Academic Achievement in Children: A Historical Perspective. Journal of Sport and Health Science

Jones R., Riethmuller A., Hesketh K., Trezise J., Batterham M., O-kely A. (2011), Promoting Fundamental Movement Skill Development and Physical Activity in Early Childhood Settings: A Cluster Randomized Controlled Trial, Pediatric Exercise Science

Kim S., So W. (2012), The relationship between school performance and number of physical education classes attended by Korean adolescent students, Journal of Sport Science and Medicine

Pesce C., Crova C., Cereatti L., Casella R., Bellucci M. (2009), Physical activity and mental performance in preadolescents: effects of acute exercise on free-recall memory. Mental Health Physical Activity

Resaland G.K., (2016), Effects of physical activity on schoolchildren’s academic performance: The Active Smarter Kids (ASK) cluster-randomized controlled trial, Preventive Medicine

Travlos A., (2011), High intensity physical education classes and cognitive performance in eighth‐grade students: An applied study, International Journal of Sport and Exercise Psychology, vol 8

Verburgh L., Königs M., Scherder E. e Oosterlaan I. (2017), Physical exercise and executive functions in preadolescent children, adolescents and young adults: A meta-analysis, British Journal of Sports Medicine

World Health Organization, (1986) Ottawa Charter for Health Promotion, Geneva

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Dott. Fabio Perna

Chinesiologo Clinico (Specialista in Esercizio Fisico Adattato). Aree di interesse: Osteoporosi - Cardiopatie - Recupero Motorio Post-riabilitativo - Rieducazione Posturale - Malattie Metaboliche (Diabete Mellito, Sindrome Metabolica, Obesità) Consulenza: dott.fabioperna@gmail.com

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