




La crioterapia è definita come la tecnologia che utilizza il raffreddamento del corpo a fini terapeutici e/o sulla performance. Tradizionalmente questo procedimento veniva eseguito utilizzando impacchi di ghiaccio o bagni ad immersione in acqua fredda. Più recentemente, la crioterapia, è diventata una tecnica molto popolare tra gli atleti e nella medicina dello sport. Viene spesso utilizzata con l’obiettivo di prevenire gli infortuni e contrastare le infiammazioni muscolari dopo le prestazioni atletiche, migliorando così recupero. Durante una seduta di Crioterapia, la persona è in una camera con solo il capo esposto, così tutto il resto del corpo viene sottoposto a temperature rigide.
La Crioterapia viene svolta per un breve periodo di tempo esposizione ad aria estremamente fredda a una temperatura personalizzata e con umidità controllata. Prima di entrare, ogni partecipante subisce prima un leggero adattamento al freddo. Durante l’esposizione, è importante indossare pantaloncini e calze, per evitare ustioni da freddo e ovviamente la persona non deve essere sudata prima di svolgere la seduta. Nella Crioterapia la persona deve continuamente muoversi per evitare che il freddo permanga troppo tempo in uno stesso punto. La durata dell’esposizione è in genere da 2 a 3 minuti. Studiosi spiegano che l’effetto della crioterapia è già visibile a -135°.
EFFETTI BIOCHIMICI E FISIOLOGICI
I suoi effetti includono: riduzione dell’infiammazione, analgesia e miglioramento del recupero dopo l’esercizio molto intenso. Uno degli obiettivi principali della crioterapia è accelerare il recupero e limitare l’infiammazione dopo l’allenamento. La crioterapia si dimostra utile, in quanto provoca un aumento dei livelli di interleuchine antinfiammatorie, come la IL-6. Altri hanno anche dimostrato, che svolgendo la Crioterapia per 5 giorni di seguito, si ottiene una riduzione del 60% del TNF sierico. Il tutto si traduce in un calo della segnalazione infiammatoria insieme agli stati dolorosi, dopo l’attività atletica, permettendo così all’atleta di recuperare per il prossimo allenamento o competizione.
L’attività muscolare durante l’esercizio genera ossidanti all’interno della cellula, che vengono successivamente rilasciati nello spazio intercellulare, dopo la rottura della membrana. Gli ossidanti rilasciati inducono il danno di membrana, aumentando ulteriormente la concentrazione di ossidanti nello spazio intracellulare. Questo aumento delle specie reattive dell’ossigeno induce una risposta infiammatoria locale che induce un danno o algia muscolare. La Crioterapia può anche funzionare nel ridurre il dolore e le lesioni cellulari dopo la competizione atletica diminuendo l’attività catabolica muscolare. Il meccanismo ipotizzato spiega che si verifica una riduzione dell’infiammazione, e quindi una potenziale riduzione del danno muscolare dopo l’esercizio. Aumenti nei valori di creatina chinasi sierica (CK), sono associati allo sforzo fisico molto intenso e ciò può indicare un carico di lavoro fisico eccessivo. Studiosi hanno segnalato una riduzione della concentrazione sierica di creatina chinasi, grazie alla Crioterapia. Si spiega che questa tecnologia, induce un chiaro e significativo abbassamento dei valori medi di CK. Altri ancora hanno studiato i livelli di lattato deidrogenasi e CK, spiegando che dopo l’uso della Crioterapia, si sono ridotti le CK e la lattato deidrogenasi.
Si è anche esaminato il suo effetto positivo sul metabolismo osseo, riuscendo potenzialmente a migliorare la salute delle ossa con un aumento della densità minerale ossea. La potenzialità osteogenica della Crioterapia, può ridurre il catabolismo osseo, migliorando l’efficienza fisica dell’atleta. La Crioterapia ha un effetto significativo anche sui parametri ematologici, ad esempio come emoglobina. I dati suggerirebbero quindi che la Crioterapia possa indurre potenzialmente emolisi transitoria durante le fasi iniziali del trattamento. Tuttavia, questa emolisi stimola il rilascio di eritropoietina (EPO), che si è vista in maggiore aumento sopratutto dopo 20 e 30 sessioni. I globuli bianchi possono anch’essi avere effetti benefici sul metabolismo lipidico e possono alterare il profilo del colesterolo di un soggetto. Studiosi hanno esaminato che dopo 20 sessioni, si è avuta una diminuzione dei trigliceridi, in modo significativo, ma anche il colesterolo HDL è aumentato in modo significativo, mentre quello a bassa densità (LDL) è significativamente diminuito. L’evidenza suggerisce che quindi la Crioterapia, ha un effetto netto positivo sul profilo lipidico di un individuo.
BENEFICI CLINICI
Il ruolo della Crioterapia si dimostra efficace anche nella capsulite adesiva, in quanto è stato visto da parte di chi la esegue regolarmente un minore dolore, migliore funzione della spalla e range di movimento (ROM). I benefici si hanno anche nelle persone con artrite reumatoide, in quanto si può ottenere una riduzione significativa del dolore. I benefici sarebbero dati da una modifica della temperatura intra-articolare con conseguente sotto-regolazione di mediatori articolari infiammatori e distruttivi (citochine, enzimi che degradano la cartilagine)
SICUREZZA E CONTROINDICAZIONI
A causa dei rischi associati all’esposizione di freddo estremo, questa tecnologia deve essere eseguita solo in presenza di personale esperto, in quanto si rischiano: congelamento, ustioni, lesioni agli occhi, asfissia e perdita di coscienza. Per quanto riguarda le controindicazioni tra le persone che non possono svolgerla, citiamo soggetti con: crioglobulinemia, intolleranza al freddo, Malattia di Raynaud, ipotiroidismo, disturbi acuti del sistema respiratorio, malattie del sistema cardiovascolare (angina pectoris instabile, insufficienza cardiaca in III e IV stadio secondo NYHA), ipertensione non controllata, neuropatie sensoriali, lesioni cutanee purulento-cancrenose, neuropatie del sistema nervoso simpatico (incapacità di controllare vasocostrizione / dilatazione), disturbi del flusso sanguigno locale, cachessia, precedente ferita da freddo e claustrofobia. Oramai la Crioterapia viene sempre più utilizzata nella medicina dello sport. Numerosi studi dimostrano che questo trattamento ha promettenti effetti cellulari e fisiologici che possono essere utili negli atleti o nelle persone altamente allenate, dopo aver svolto un esercizio fisico rigoroso e / o dopo lesioni muscolo-scheletriche.
Sono sicuramente necessarie ulteriori ricerche in quanto è un nuovo campo applicazione della medicina sportiva. Attualmente, si confermano i benefici per il recupero funzionale, e anche gli effetti protettivi prima di una seduta di lavoro. La Crioterapia quindi dovrebbe essere usata come supplemento per lo sportivo, se non si hanno le controindicazioni descritte.
BIBLIOGRAFIA
Karan Patel, Neil Bakshi, Michael T. Freehill and Tariq M. Awan “Whole-Body Cryotherapy in Sports Medicine“ Current Sports Medicine Reports, Vol.18, N.4 2019.




