




In antiche civiltà (Egizi e Assiri), l’esercizio fisico costituiva un mezzo di preparazione per la caccia e la guerra. In Cina (2000 a.C.) viene anche descritta la pratica del movimento, come sollievo dal dolore. In Grecia, la rilevanza dello sport è ben nota Grazie alle Olimpiadi e i greci furono i primi ad usare il pensiero scientifico in opposizione al filosofico. Negli scritti di Ippocrate (400 a.C.) appare spesso la parola “esercizio” come mezzo per rafforzare i muscoli deboli. Erodoto vede la ginnastica come mezzo di guarigione dalle malattie.
Aristotele (384-322 a.C.) “Padre della Kinesiologia”, descrive i muscoli con analisi geometriche, iniziando a studiare i movimenti del corpo. Galeno (137-201 d.C.) fu medico dei gladiatori dell’imperatore Marco Aurelio, e sviluppò una conoscenza approfondita del movimento umano. Nel suo saggio “De motu musculorum”, stabilì la differenza tra i nervi motori e sensitivi, e tra i muscoli agonisti e antagonisti. Ha descritto il tono muscolare e ha introdotto termini come la diartrosi e la sinartrosi, attualmente utilizzati. Da Vinci si interessa alla struttura del corpo umano in relazione ai movimenti, analizzando il rapporto tra il centro di gravità e l’equilibrio. La sua conoscenza della biomeccanica, gli ha permesso di interpretare la fisiologia articolare e della meccanica del corpo, analizzando il concetto di contrazione muscolare.
Nel Rinascimento, il medico spagnolo Cristóbal Méndez, descriveva l’esercizio non solo come mezzo per fornire bellezza e armonia, ma come un modo per regolare la salute ed evitare la malattia. Nel 1569, Girolamo Mercuriale, medico veneziano (1530-1606), spiega che l’arte ginnica è una facoltà che fornisce l’opportunità per conservare una buona salute e mantenere una migliore funzione del corpo. Definisce anche l’esercizio come un movimento del corpo umano fatto volontariamente, per fornire salute. Luigi Galvani (1737-1798), all’Università di Bologna, scoprì l’eccitabilità muscolare e fu considerato il padre della neurofisiologia sperimentale. Questi studi avrebbero aperto la strada a quelli di Duchenne de Boulogne (1806-1895). Infatti la sua opera “Physiologie des Mouvements” è stata considerata uno dei libri più grandi. Lo svedese Pier Henri Ling scrisse nel 1834 il Trattato sui principi generali della ginnastica e sosteneva che l’applicazione di determinati movimenti, secondo la struttura dell’organismo, favorivano la tutela della salute. Per Ling, la ginnastica aveva tre scopi: educativo, igienico e terapeutico.
DEFINIZIONE
Etimologicamente, il termine deriva dalla combinazione di due parole greche: kinesis (movimento) e therapeia (guarigione o cura). Pertanto, la cinesiterapia (o chinesiterapia), è l’insieme di procedure che usano il movimento per il trattamento e la prevenzione delle malattie, in particolare del sistema locomotore. La cinesiterapia (o chinesiterapia), prende le principali leggi, dalla cinesiologia (o chinesiologia), la scienza che studia il movimento in relazione alle forze che lo producono, attraverso lo studio analitico delle funzioni del sistema locomotore. Comprende esercizi ginnico-sportivi, applicati razionalmente, indicati in affezioni muscolari e osteo-articolari, in paralisi periferiche, in malattie organiche e funzionali del sistema nervoso centrale e in malattie del ricambio metabolico (obesità, diabete).
Obiettivi della Cinesiterapia (o Chinesiterapia):
● Mantenere e / o aumentare il trofismo e la potenza muscolare.
● Evitare la retrazione delle strutture muscolari e articolari.
● Prevenire la rigidità articolare, mantenendo il R.O.M. o recuperarlo.
● Correggere atteggiamenti viziosi e deformità.
● Preservare la funzione muscolare.
● Integrare il lavoro dal singolo distretto, nello schema corporeo globale.
Effetti fisiologici generali della Cinesiterapia (o Chinesiterapia):
Se i movimenti sono svolti sollecitando più masse muscolari possibili, si può aumentare il lavoro cardiaco e il consumo di ossigeno, ad esempio, con una diminuzione della resistenza vascolare periferica, che favorisce lo scambio energetico nei tessuti.
Alcune delle branche di studio riguardano:
● Adattamenti circolatori e respiratori indotti dall’esercizio.
● Effetti psicologici.
●Adattamenti sull’osso, in quanto può produrre rimodellamento e / o modifica dell’architettura ossea grazie a pressioni e forze che agiscono sull’osso durante l’attività.




