




La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una causa importante della malattia epatica cronica in tutto il mondo e rappresenta uno spettro di malattie del fegato che vanno dalla steatosi epatica alla steatoepatite non alcolica (NASH). L’istopatologia della steatosi epatica non alcolica (NAFLD), è caratterizzata da accumulo di grasso epatico, che supera il 5% del peso del fegato in assenza di quantità eccessiva di consumo di alcol, infezione o altra eziologia epatica. È fortemente associata all’obesità, insulino-resistenza e dislipidemia, la quale, è manifestazione di sindrome metabolica epatica. La modifica dello stile di vita è la prima linea di trattamento per la gestione dei questa condizione, e la perdita di peso è l’unica terapia efficace confermata per il suo trattamento. I componenti dello stile di vita riguardano in questo caso, prevalentemente dieta ed esercizio fisico, oltre a raccomandazioni sulla cessazione del fumo, uso moderato di alcol, attenzione al sonno e riduzione dello stress.
L’esercizio fisico adattato è diverso dall’attività fisico generica. L’attività si riferisce a qualsiasi movimento che richiede energia, mentre l’esercizio fisico intende un programma strutturato e finalizzato ad una specifica intensità, frequenza e durata. L’esercizio fisico è stato documentato ormai da tempo come un intervento efficace per ridurre il grasso intra-epatico, limitando la lipogenesi epatica. Il tipo di esercizio più efficace comprende un lavoro aerobico, integrando il rafforzamento muscolare il quale richiede il metabolismo anerobico. L’American Gastroenterological Association, ente per lo studio delle malattie del fegato e American College of Gastroenterology, raccomandano proprio l’esercizio aerobico come trattamento di questa patologia. Questa revisione sistematica ha suggerito che indipendentemente dal tipo, l’esercizio fisico adattato riduce la quantità di IHTG (trigliceridi intra-epatici) in questi soggetti. Infatti, gli effetti benefici dell’esercizio sulla gestione dei lipidi intra-epatici si sono visti anche in assenza di significativa perdita di peso. Un programma di esercizio, con interventi dietetici, favorisce la riduzione di IHTG, migliorando il controllo del glucosio e/o sensibilità all’insulina e solo l’esercizio può ridurre significativamente il contenuto lipidico epatico. Viene sottolineato nelle recenti linee guida che per i soggetti con steatosi epatica non alcolica, la scelta dell’esercizio fisico deve essere personalizzata in base alle preferenze della persona. Si può suggerire che l’esercizio adattato di 3-4 volte a settimana, a 20-40 minuti per sessione con il raggiungimento 70% VO2max, è ideale. L’esercizio è considerato uno degli interventi non farmacologici più efficaci nel trattamento di questa condizione.
Una revisione sistematica finalizzata a valutare l’efficacia dello stile di vita, includendo l’esercizio fisico, osserva che le riduzioni di peso del 4%-14%, hanno comportato riduzioni significative dei livelli IHTG (trigliceridi intra-epatici) del 35% – 81%. Una delle sfide più significative che rimane nell’utilizzare questo trattamento efficace è l’adesione all’esercizio fisico e integrarlo come strategia terapeutica.
BIBLIOGRAFIA
Golabi P et al. “Effectiveness of exercise in hepatic fat mobilization in nonalcoholic fatty liver disease: Systematic review” World J Gastroenterol 2016 July 21; 22(27): 6318-6327.





Davvero interessante!