La composizione corporea è una delle variabili che definiscono lo stato di nutrizione dell’individuo. Alla base dello studio della composizione corporea c’è il concetto di uomo costituito dall’insieme di massa grassa più massa magra. Sono diversi i livelli di studio della composizione corporea:
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Livello atomico: studia la composizione corporea basandosi sugli atomi (o elementi) fondamentali del corpo umano. Sei su 50 costituiscono il 98% peso corporeo: O – C – H – N – Ca – P. Oggi lo studio atomico su un soggetto viene eseguito mediante l’attivazione neutronica (studio che si basa su reazioni nucleari). I valori atomici ottenuti vengono ad essere messi in rapporto con quelli rilevati sull’individuo di riferimento (individuo di 70kg)
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Livello molecolare: i vari atomi sono presenti nell’organismo incorporati in diverse molecole:
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Acqua: 60%;
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Lipidi: 8,23% per l’uomo e 21,35% per la donna. Il 90% grassi sono rappresentati da trigliceridi che oltre a funzione energetica svolgono funzione di protezione organi vitali e isolante. Il restante 10% dalipidi strutturali (esempio fosfolipidi)
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Proteine: 10-15%, maggiore nell’uomo rispetto alla donna in virtù di una maggiore massa muscolare.
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Carboidrati 1%, caratterizzato da glicogeno (muscolare 250g – fegato 100g).
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Minerali 5%.
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Livello tissutale: la composizione corporea viene studiata valutando i tessuti: muscolare, connettivo (osseo, adiposo), epiteliale, nervoso.
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Livello corporeo: prende in considerazione le dimensioni e la forma del corpo (caratteristiche fisiche esteriori: peso, altezza, lunghezza segmenti, circonferenza, pliche, volume. Sapere queste dimensioni permette di ricavare parametri correlati alla composizione corporea: densità corporea (peso/volume), stima della massa magra/grassa, BMI.
METODI PER LO STUDIO DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA
Metodi Diretti
Vengono ad essere eseguite misurazioni direttamente sul compartimento di interesse, o attraverso l’analisi chimica del cadavere o attivazione neutronica (unica tecnica eseguita in vivo). Si basa sulla misurazione degli elementi (livello atomico): C – P – Ca – N. La misurazione viene effettuata irradiando il soggetto con neutroni veloci di energia che interagiscono con questi elementi chimici del corpo, provocando emissioni di raggi gamma che possono essere misurati.
Metodi indiretti
Viene misurato un certo parametro per calcolare poi indirettamente il compartimento d’interesse. Per far ciò è necessario che ci sia una correlazione tra parametro misurato e compartimento d’interesse o densiometria. Viene ad essere calcolata la densità corporea. Sapere la densità corporea, e sapendo i valori di densità della massa magra e grassa, può permetterci di derivare la percentuale di massa magra/grassa dei vari distretti corporei.
La densità è data dal rapporto tra massa/volume del corpo. Il volume del corpo viene ad essere misurato grazie alla pesata idrostatica: il soggetto viene pesato in aria poi fatto immergere in acqua. La differenza tra peso in aria e peso in acqua, rappresenta la spinta che il corpo immerso in acqua riceve dal basso verso l’alto, ed è uguale al peso dell’acqua spostata. Conoscendo la densità dell’acqua è possibile ricavare il volume di acqua spostata che sarà uguale al volume corpo. Tramite tecniche diluizione, invece, viene somministrato nel compartimento di interesse una dose nota di liquido tracciante, il quale andrà a diluirsi con l’acqua presente nel compartimento. Dopo aver aspettato un tempo tale da consentire la distribuzione del tracciante viene ad essere misurato il volume idrico attraverso il rapporto DOSE SOMMINISTRATA/CONCENTRAZIONE RAGGIUNTA o Metodologie per immagine (TAC – RMN) utilizzata per misurare il grasso viscerale e in particolare la proporzione tra tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo a livello addominale.
Metodi doppiamente indiretti
La misurazione del compartimento di interesse viene derivata attraverso equazioni o Plicometria. Metodo più usato per stimare grasso corporeo. Il metodo presuppone che lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo rifletta una proporzione costante del grasso corporeo totale e che le aree selezionate per la misurazione rappresentino lo spessore medio del tessuto adiposo sottocutaneo. Aree di misurazione sono: plica tricipitale, bicipitale, polpaccio, coscia, addome. Il valore ottenuto viene immesso in equazioni che permettono di stimare la percentuale di grasso corporeo.
L’impedenziometria, permette di misurare la resistenza della corpo umano al passaggio di una corrente alternata a basse frequenze. Il corpo umano si comporta come un conduttore. La sezione nella valutazione su corpo umano è rappresentata dal volume di acqua corporea. Questo metodo è diretto a misurare il contenuto di acqua corporea a partire da valori di resistenza. Considerando che la massa magra è idratata, mentre non lo è quella grassa, sapere i valore del contenuto di acqua permette di ricavare la massa magra e per differenza la massa grassa.
VANTAGGI DELLO STUDIO DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA
Lo studio della composizione corporea può essere applicato in condizioni fisiologiche/patologiche. Per le condizioni patologiche, l’alterazione della composizione corporea con eccessivo accumulo di grasso specialmente a livello addominale, si associa alla comparsa di alterazioni metaboliche e ad una maggiore probabilità di malattie cronico-degenerative. Valutare la composizione corporea (e non solo il peso) permette di raccomandare le corrette variazioni dello stile di vita. Nell’obeso, valutare la composizione corporea e sapere quindi il quantitativo di grasso, permette di indirizzare la terapia verso una perdita di peso controllata, dove si ha una maggior perdita di massa grassa e mantenimento massa magra. Nei sottopeso, valutare la composizione corporea permette di definire il livello di malnutrizione e applicare una corretta terapia di rieducazione nutrizionale. Nell’atleta agonista, valutare la composizione corporea permette di dare indicazioni precise su massa grassa e massa magra. La composizione corporea del soggetto/atleta è infatti diversa dal sedentario e può cambiare nelle varie fasi allenamento e competizione. Modificazioni della composizione corporea nel soggetto sportivo può avere ripercussioni sulla prestazione.