Blood Flow Restriction Training: Potenzialità e Benefici

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Sappiamo già che l’allenamento di resistenza migliora la fitness cardio-respiratoria, la quale è associata ad un basso rischio di mortalità per tutte le cause. L’allenamento di forza classico (RT) migliora efficacemente la massa e la forza dei muscoli, nonché il controllo glicemico. Tuttavia, per ottenere benefici significativi da questo tipo di allenamento, occorrono carichi pari del 70% di 1-RM; ma spesso alti carichi potrebbero non essere adatti a persone con limitazioni fisiche o cliniche, colpite da atrofia muscolare. Un’alternativa efficace sembra essere oggi, l’allenamento con restrizione del flusso sanguigno (BFRT). È stato dimostrato che la sola restrizione del flusso sanguigno (BFR), anche senza esercizio, può essere efficace nel mitigare le riduzioni della forza muscolare e l’atrofia che ne derivano dall’immobilizzazione. Questa modalità di allenamento in genere utilizza carichi a partire dal 20-40% dell’1-RM e viene solitamente programmato tra le serie con una restrizione di 5-10 minuti (Riquadro 3). Inoltre, vi sono prove crescenti che il BFRT può innescare cambiamenti micro-vascolari, compresa la neogenerazione capillare e l’ispessimento della membrana basale perivascolare, oltre agli adattamenti mitocondriali, i quali comprendono la diminuzione della produzione di specie reattive dell’ossigeno mitocondriale (ROS) all’interno di miociti. Questi adattamenti possono anche rendere il BFRT adatto a persone con diabete di tipo 2, che soffrono di complicanze vascolari, alterazioni della funzione mitocondriale e problemi muscolo-scheletrici associati alla debolezza muscolare.

L’allenamento con limitazione del flusso sanguigno, può anche essere combinato con l’esercizio aerobico, in modo da trarre ulteriori benefici dagli stimoli meccanici. Ad esempio, l’allenamento alla camminata con BFR due volte al giorno, per 6 giorni alla settimana, per 3 settimane ha comportato un aumento della massa muscolare del 4-7%, come valutato dalla risonanza magnetica e un 8-10% aumento della forza dinamica e isometrica nei giovani sani. Inoltre, solo 15 minuti di lavoro a bassa intensità con esercizi al 40% del consumo massimo di ossigeno (VO2max) con BFR tre volte a settimana per 8 settimane, ha provocato ipertrofia muscolare e miglioramento del VO2max, sempre in giovani uomini sani. L’aumento dell’apporto di ossigeno dopo il BFR è stato probabilmente mediato da un aumento del diametro dell’arteria femorale, e ciò indica, che il BFR ha principalmente migliorato la consegna dell’ossigeno.

EFFETTI DELLA RESTRIZIONE DEL FLUSSO SANGUIGNO NELLE POPOLAZIONI ANZIANE E NELLE PERSONE CON ABILITÀ FISICA COMPROMESSA

Lo sviluppo di nuove strategie di esercizio nel tentativo di ridurre il rischio di sarcopenia è di particolare importanza negli anziani o nel contesto della riabilitazione dall’apparato muscolo-scheletrico, dove spesso la persona non è in grado di esercitarsi con lavori di forza ad alta intensità. Anche per questi individui, il BFRT è un intervento efficace per indurre ipertrofia muscolare e riuscire a guadagnare forza. Ulteriori studi che valutano il potenziale del BFRT nella riabilitazione post-chirurgica, hanno mostrato miglioramenti nell’ipertrofia e forza, con una maggiore riduzione di dolore e versamento articolare, portando a una maggiore stabilità e mobilità, e quindi miglioramenti nella qualità della vita. Sulla base di questi risultati, il BFRT sembra essere una strategia sicura per prevenire e alleviare la sarcopenia, in quanto è stato anche proposto come valida opzione di esercizio per i soggetti con coronaropatia.

La conservazione della funzione muscolare è essenziale per la salute metabolica, specialmente negli individui con diabete di tipo 2, persone che sono particolarmente colpite da un aumentato rischio cardiovascolare e progressione della sarcopenia. Le fisiopatologia del muscolo scheletrico, nelle persone con diabete, deriva da un alterato smaltimento del glucosio muscolare e una concomitante disfunzione tissutale del adiposo bianco. La resistenza insulinica, si verifica dopo un’eccessiva disponibilità di lipidi e un aumento dell’afflusso di acidi grassi non esterificati (NEFA) al muscolo scheletrico, che porta a un’eccessiva deposizione di lipidi intramiocellulari, una compromissione della funzione mitocondriale e della segnalazione dell’insulina. Queste anomalie possono portare ad un aumento del rischio di sviluppare complicanze micro e macrovascolare. Lo sforzo percepito durante l’esercizio è più alto nelle persone con diabete di tipo 2 rispetto alle persone tolleranti al glucosio, e ciò riduce l’aderenza e compliance all’esercizio nel tempo. Ciò può ridurre ulteriormente la loro forma fisica e aggravare il condizione metabolica sottostante. Pertanto, questa nuova metodologia di allenamento, può offrire benefici metabolici per queste persone.

ADATTAMENTI VASCOLARI

È stato dimostrato che 8 settimane di BFRT possono migliorare la conduttanza vascolare e la compliance venosa. Il BFRT stimola l’angiogenesi grazie ad una maggiore espressione di mRNA e del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF), insieme ad una maggiore espressione del recettore VEGF 2, fattore 1α inducibile dall’ipossia (HIF-1α) e sintesi di ossido nitrico sintasi endoteliale (eNOS). Inoltre, ha comportato livelli più elevati di enzima di conversione dell’angiotensina 2 e un aumento del numero di cellule progenitrici vasculogeniche, che sono alla base dell’effetto di rigenerazione cellulare del muscolo scheletrico.

Sebbene i cambiamenti nella funzione mitocondriale di solito si verificano con l’esercizio aerobico, ci sono prove che anche il BFRT, evoca cambiamenti nella bioenergetica mitocondriale, in quanto migliora la funzione respiratoria e sintesi proteica mitocondriale ad un livello simile all’allenamento di forza classico, e viene quindi consigliato anche negli individui con insufficienza cardiaca congestizia.

ADATTAMENTI SPECIFICI DEL TIPO DI FIBRA MUSCOLARE SCHELETRICA

Il BFRT recluta fibre a contrazione rapida nonostante l’utilizzo di carichi bassi. Queste fibre di tipo 2 a contrazione rapida sono innervate da motoneuroni ad alta soglia, che di solito vengono reclutati solo con l’uso di carichi elevati o quando si eseguono esercizi di forza. Il reclutamento precoce delle fibre di tipo 2 è importante perché questo aumento della massa muscolare può a sua volta favorire un miglioramento del metabolismo del glucosio. L’allenamento con BFR, è anche in grado di migliorare l’ipertrofia, grazie ad un rigonfiamento cellulare acuto. Inoltre, l’accumulo di metaboliti nelle fibre muscolari aumenta il gradiente osmotico e supporta l’afflusso di liquidi sia a livello extracellulare che ntracellulare. Il rigonfiamento cellulare avvia una risposta anabolica con l’inibizione simultanea della degradazione proteica.

EFFETTI SUI BIOMARCATORI DELL’INFIAMMAZIONE

Tre settimane di BFRT a confronto con il classico RT, hanno aumentato il fenotipo antiinfiammatorio dei macrofagi del 163%. Gli autori hanno rilevato un calo del 18% dell’interleuchina plasmatica 6 (IL-6) dopo la sessione con BFRT. Prove recenti indicano che Il BFRT può mediare un effetto antinfiammatorio. Per quanto riguarda effetti sul metabolismo, Christiansen et al. hanno riferito che l’allenamento in bicicletta con BFR tre volte a settimana per 6 settimane ha portato a aumento dell’espressione di GLUT4 e/o della disponibilità di ossido nitrico, il quale ha portato ad un aumento dell’assorbimento netto di glucosio nel muscolo. Oltre a ciò, 3 mesi di BFRT sono stati applicati a soggetti con sindrome metabolica, e hanno portato a una diminuzione del 10% del valore dell’emoglobina glicata (HbA1c) e una riduzione del colesterolo lipoproteico a bassa densità dell’8% (LDL). Quindi, è possibile che il BFRT possa migliorare il controllo metabolico negli individui con diabete 2, migliorando la massa muscolare e il metabolismo, diminuendo i livelli di insulina o aumentando la traslocazione del GLUT4.

SICUREZZA SULL’ALLENAMENTO CON RESTRIZIONE DEL FLUSSO SANGUIGNO

Il diabete può essere accompagnato da complicanze e comorbilità come quelle macrovascolari (malattia coronarica) e complicanze microvascolari (retinopatia, nefropatia, microalbuminuria) o addirittura neuropatia autonomica. Sebbene la pressione sanguigna aumenti in modo acuto dopo BFRT, questo effetto è spesso paragonabile a quello osservato dopo il tradizionale allenamento di forza, e quindi non rappresenta un’ulteriore rischio per gli individui con diabete di tipo 2. Per quanto riguarda il potenziale rischio di danno ai nervi da eccessiva compressionei, Mendonca et al. Hanno esaminato che il BFR con il 60% e l’80% di pressione di occlusione arteriosa, non ha avuto alcun effetto negativo sulla velocità di conduzione nervosa nei giovani sani. Anche l’equilibrio tra coagulazione e attività fibrinolitica non sembra essere negativamente influenzato dall’applicazione del BFR. La letteratura disponibile suggerisce che i rischi generali non sono elevati rispetto al solo esercizio quando il BFR viene applicato in modo appropriato. L’uso appropriato include l’applicazione di una pressione che tenga conto del bracciale che viene utilizzato e della dimensione dell’arto a cui è applicato. Ciò garantisce una RESTRIZIONE del flusso sanguigno piuttosto che un’OCCLUSIONE.

BIBLIOGRAFIA

Nina Saatmann et al. “Effects of Blood Flow Restriction Exercise and Possible Applications in Type 2 Diabetes” Review Trends in Endocrinology & Metabolism, 2021, Vol. 32, No. 2

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Dott. Fabio Perna

Chinesiologo Clinico (Specialista in Esercizio Fisico Adattato). Aree di interesse: Osteoporosi - Cardiopatie - Recupero Motorio Post-riabilitativo - Rieducazione Posturale - Malattie Metaboliche (Diabete Mellito, Sindrome Metabolica, Obesità) Consulenza: dott.fabioperna@gmail.com

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